Scopri l’Area Grecanica: un tesoro culturale in Calabria

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È conosciuta come la regione in cui si parlava il greco-calabro, una lingua diffusa in gran parte della Calabria fino al XV secolo. Infatti, fino al XVIII secolo, in molti dialetti delle varie zone vi erano ancora numerosi grecismi.

L’area Grecanica si estende lungo la valle del fiume Amendola e include i centri storici distanti dalla costa come Bagaladi, Bova Superiore, Gallicianò, Palizzi Superiore, Pentedattilo, Roccaforte del Greco, Roghudi, San Lorenzo e Staiti. A causa della mancanza di strade praticabili fino ai primi del XX secolo, questi centri erano spesso isolati da Reggio Calabria, soprattutto durante l’inverno.

Gli spostamenti erano possibili solo a piedi o cavalcando un asino. In queste zone dedite all’agricoltura, all’allevamento e all’artigianato, la vita era basata sullo scambio dei prodotti locali.

Uno dei centri più importanti è Bova, considerata la capitale della Bovesia ed è oggi inserita nel circuito dei Borghi più belli d’Italia. Bova era collegata agli altri centri dell’area Grecanica, all’Aspromonte e a Bova Marina tramite un buon numero di sentieri. A Bova Marina, già nei primi del Novecento, era presente una linea ferroviaria. L’area Grecanica non ha mai conosciuto sviluppo industriale o economico e per questo motivo questi splendidi centri storici si stanno svuotando di abitanti. Le poche persone che ancora vivono qui raccontano con grande emozione la vita di un tempo, fatta di semplicità.

Storia dell’Area Grecanica

La storia dell’Area Grecanica risale all’antichità, quando le colonie greche si espansero in queste terre. I coloni greci fondarono numerose città, tra cui Kaulonia, Locri Epizephiri, Caulonia e Bovesia, che divennero importanti centri culturali ed economici.

Durante i secoli successivi, l’Area Grecanica fu conquistata dai Romani, dagli Arabi e dai Normanni. Nonostante queste dominazioni, la cultura e la lingua greca riuscirono a sopravvivere grazie all’isolamento geografico di queste comunità.

La cultura dell’Area Grecanica

L’Area Grecanica è un tesoro di cultura e tradizioni uniche. La comunità grecanica ha conservato la propria lingua, l’ellenofono, che è ancora parlata da molti abitanti locali. Questo dialetto greco calabrese ha radici antiche e rappresenta un prezioso patrimonio linguistico.

Oltre alla lingua, la cultura grecanica si esprime attraverso la musica, la danza e l’artigianato locale. Le feste tradizionali, come la “Tarantella Greca”, offrono l’opportunità di immergersi in antiche tradizioni che rispecchiano l’identità e la vitalità di questa comunità.

I luoghi da visitare nell’Area Grecanica

Bova

Bova è considerata la capitale dell’Area Grecanica ed è una delle mete più affascinanti da visitare. Questo antico borgo conserva ancora le sue caratteristiche architettoniche greche, con strette stradine e abitazioni in pietra. La Chiesa di San Leo e il Castello di Bova sono due luoghi di interesse storico da non perdere.

Gallicianò

Gallicianò è un’altra località affascinante dell’Area Grecanica. Questo pittoresco paese è noto per i suoi vicoli stretti, le case in pietra e la sua posizione panoramica che offre una vista mozzafiato sulle montagne circostanti. La Chiesa di San Nicola e il Museo della Civiltà Contadina sono due luoghi da visitare per immergersi nella storia e nelle tradizioni locali.

Condofuri

Condofuri è un pittoresco paese situato sulla costa ionica, famoso per le sue spiagge incantevoli e il mare cristallino. Questo luogo è perfetto per una vacanza rilassante e per gustare prelibatezze culinarie tipiche dell’Area Grecanica, come il “baccalà alla grecanica” e la “pittea”.

Cibo e tradizioni culinarie

L’Area Grecanica offre un’ampia varietà di prelibatezze culinarie che riflettono la sua storia e le sue influenze culturali. Tra i piatti tipici, troverai il “pitta di patate”, un pane ripieno di patate, cipolle e formaggio, e la “frittedda”, una zuppa a base di verdure di stagione.

Non dimenticare di assaggiare anche i dolci tradizionali, come la “pitta ‘mpigliata”, un dolce a base di fichi secchi, noci e miele, e i deliziosi “cudduraci”, frittelle di pasta dolce fritte.